Regime forfettario: vantaggi e limiti

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Regime forfettario: vantaggi e limiti

Requisiti del forfettario

Per accedere al regime forfettario, bisogna rispettare il requisito del fatturato, che non deve superare i 65.000 euro all’anno, e il requisito relativo alle spese per dipendenti e collaboratori, che non possono essere superiori a 20.000 euro l’anno.
Le cause di esclusione possono essere: avere una partecipazione in una società di persone o associazione professionale,  controllare una  Srl con attività riconducibile a quelle svolta individualmente oppure avere un reddito da lavoro dipendente superiore a 30.000 euro annui.

Vantaggi

Il primo vantaggio è la tassazione “piatta” al 15%, sostitutiva di quelle ordinariamente previste cioè Irpef, addizionali comunali e regionali e Irap.
Questa percentuale diventa del  5% nei primi 5 anni di attività per chi non ha esercitato nei tre anni precedenti attività artistica, professionale o d’impresa e per chi non prosegue un’attività svolta in precedenza come dipendente.

Da ciò discende che il regime forfettario conviene all’aumentare del reddito: infatti più si guadagna e più si ha vantaggio fiscale, poiché l’aliquota rimane fissa, inferiore a quella minima dell’Irpef,  visto che queste ultime  aumentano  progressivamente all’aumentare del reddito.

Inoltre la tassazione in forfettario, non fa cumulo con eventuali altri redditi, ma viene dichiarata “in parallelo” nella stessa dichiarazione dei redditi.

In secondo luogo, vi è la semplificazione contabile: i contribuenti in regime forfettario,  sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, e sono esclusi dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa).
Oltre a ciò non sono soggetti a ritenuta d’acconto in riferimento ai ricavi o compensi percepiti.

Il terzo vantaggio rappresenta la possibilità di ottenere, per chi si iscrive  alla gestione Inps artigiani e commercianti, la riduzione del 35% dei contributi da versare. Ma con una riflessione da fare:  infatti ai fini pensionistici versando meno ora, si avrà meno in futuro a livello di pensione e i mesi accreditati ai fini pensionistici saranno ridotti con la stessa percentuale, ovvero se lavoro 12 mesi ne verranno accreditati circa 8. Può essere un buon modo, comunque in fase di start up, per avere meno costi fissi e più liquidità da investire nel proprio business.

Il quarto beneficio riguarda la gestione dell’Iva, infatti i contribuenti in regime forfettario non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti diventando così più competitivi.

Svantaggi

Uno degli  svantaggi è rappresentato dal fatto  che non c’è una deduzione analitica di tutti i costi sostenuti in quanto è prevista una percentuale di “abbattimento” forfettario diverso per codice Ateco, e applicata al volume dei ricavi o delle vendite: quindi se si hanno costi importanti si rischia di versare più imposte che nel regime ordinario.

Inoltre, se non si hanno altri redditi, non è possibile portarsi in detrazione tutte quelle spese legate a tutte le detrazioni e deduzioni come ad esempio quelle per familiari a carico, per le ristrutturazioni, il mutuo sulla prima casa, ecc.

In conclusione…

È utile, valutare con il proprio consulente tributario, una simulazione della tassazione in regime forfettario e in regime ordinario usando i dati degli anni precedenti e prevedendo costi, ricavi e detrazioni future.

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