Regime forfettario, mini guida sulla fattura elettronica dal 1 luglio 2022

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Regime forfettario, mini guida sulla fattura elettronica dal 1 luglio 2022

Dal 1° luglio, salvo rinvii dell’ultima ora, per imprenditori e professionisti in regime  forfettario,  scatterà l’obbligo di emettere le fatture in formato elettronico. Al momento è previsto un esonero fino al 31 dicembre 2023 ma solo per i soggetti che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi inferiori a 25.000 euro.

Compilazione della fattura elettronica

È necessario scegliere un software che consenta la compilazione del file della fattura in formato xml. Si può usare,  o il software messo a disposizione gratuitamente dall’agenzia delle Entrate, oppure uno dei tanti software a pagamento presenti in commercio.

Dati da inserire nella fattura elettronica

I dati obbligatori da riportare nella fattura elettronica sono gli stessi della fattura cartacea, ovvero nome, cognome, denominazione, ragione sociale, indirizzo, Codice Fiscale e/o Partita Iva; bisogna inoltre inserire l’indirizzo telematico di recapito della fattura, ovvero il codice destinatario,  oppure  l’indirizzo Pec. Se non viene indicato né l’uno né l’altro indirizzo, la fattura potrà comunque essere inviata, ma il Sistema di interscambio (Sdi) non riuscirà a consegnarla al cliente, rendendola però disponibile nell’apposita area del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Bisogna altresì indicare nel software di fatturazione il regime forfettario selezionando il codice RF-19 – Regime forfettario. E’ necessario inserire in fattura la marca da bollo (per gli importi superiori a 77,47 euro), come già avveniva per la fattura cartacea, e la dicitura propria del regime forfettario. Inoltre, bisogna  indicare sempre il codice “Iva n 2.2 – Non soggette altri casi” dal momento che alle vendite di prodotti e servizi in regime forfettario non si applica l’Iva. Il bollo verrà pagato successivamente sempre attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Come viene recapitata la fattura al cliente

La fattura elettronica viene recapitata al cliente tramite il sistema di interscambio  (SdI) il quale opera come un “postino”; per far ciò è necessario che – nel compilare i dati del cliente si inserisca in fattura l’indirizzo telematico comunicato dal cliente (che può essere un “Codice Destinatario” alfanumerico di 7 cifre oppure un indirizzo PEC), altrimenti il “postino” non saprebbe dove recapitare la fattura.

Per inviare correttamente una fattura elettronica è indispensabile che al suo interno sia riportato l’indirizzo telematico che il cliente ha comunicato al fornitore. Tale indirizzo potrà solo essere:

 un indirizzo PEC, in tal caso occorrerà compilare il campo della fattura “Codice Destinatario” con il valore “0000000” (sette volte zero) e il campo “PEC Destinatario” con l’indirizzo PEC comunicato dal cliente

 un codice alfanumerico di 7 cifre, in tal caso occorrerà compilare solo il campo della fattura “Codice Destinatario” con il codice comunicato dal cliente.

Ricevuta di consegna della fattura

Dopo la compilazione della fattura e l’invio al Sistema di interscambio (Sdi), viene rilasciata una ricevuta telematica al soggetto che la emette. Può essere una ricevuta di corretta consegna, se tutti i controlli sono stati superati e il documento è quindi arrivato a destinazione, oppure una ricevuta di mancato recapito o una ricevuta di scarto se c’è qualcosa che deve essere corretto o modificato.

Come fare se si commette un errore

In genere se c’è stato un errore nella compilazione dei dati della fattura, si avrà una notifica di scarto con una breve descrizione del motivo. In questo caso bisogna fare un re-invio entro 5 giorni con numero e data uguali alla fattura scartata. Se , invece, ci si rende conto di aver sbagliato descrizione o importo, occorrerà emettere nota di variazione o nota di credito, ed emettere la fattura corretta.

Conservazione delle fatture elettroniche

Vi è l’obbligo di conservare le fatture elettroniche a norma di legge (conservazione elettronica). La conservazione elettronica non è il semplice salvataggio  sul Pc del file della fattura, ma è quel processo che consente di assicurare nel tempo la piena validità legale a un documento informatico, conferendo a quest’ultimo un’efficacia giuridica equivalente a quella tradizionalmente riconosciuta al documento cartaceo. In genere, i software di fatturazione in commercio forniscono anche questo servizio, come pure lo stesso servizio è reso disponibile gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate.

In Studio maggiori informazioni per il software che noi utilizziamo, semplice, intuitivo e pratico, che consente lo scambio delle informazioni tra Cliente/Studio unito al servizio di conservazione sostitutiva a norma di legge.

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